• Dimensioni opera incorniciata: 85,1 x 50,1 cm – Cornice in legno nero, Passepartout bianco (6 cm)
• Opera realizzata in unica copia e firmata a mano dall’artista. L’originalità e l’unicità dell’opera è garantita da apposito certificato di autenticità.
Anno: 2022
Dimensioni in cm: 70 L x 35 A
Tecnica: Digital Art
Materiali: Giclée fine art print su carta Hahnemühle
© Andrea Casula.
Tutti i diritti riservati.
Descrizione dell’opera:
“Delirio di onnipotenza” è un opera che analizza i distopici pericoli, in cui è andata, e sta andando incontro, la società umana, quando decide all’unisono di affidarsi a un singolo uomo per risolvere i propri malesseri e problemi politici, sociali ed economici. “L’uomo ha dominato l’uomo a suo danno” scrisse il saggio re Salomone nel libro di Qoelet. È proprio questo il messaggio che ho voluto far emergere in quest’opera; una situazione mondiale, in cui ogni dittatura instaurata ha sempre cercato (e continuerà a cercare) di perseguire gli stessi obbiettivi: cieca ubbidienza da parte del popolo tramite l’eliminazione graduale di ogni semplice libertà personale in nome della sicurezza collettiva, aumento del proprio potere economico tramite la cancellazione dei concetti di proprietà privata e libera impresa, supremazia politico/religiosa, attraverso la rigida eliminazione di tutti i partiti e movimenti che possono andare “in opposizione di pensiero” e la promozione scientifica di un “ateismo di massa” (avendo la scienza che risolve i problemi Dio non serve più), e infine espansione dei propri confini attraverso investimenti in tecnologie belliche per rafforzare le proprie forze militari poiché l’esercito, in questa distopica visione, diventa figura messianica di libertà e pace per tutta la collettività. Non c’entra che una promessa di miglioramento venga fatta da una corrente politica di sinistra o di destra; quando “troppo” potere viene concentrato in una sola persona (o partito), nasce nel cuore dell’uomo un “delirio di onnipotenza” tale, che le conseguenze saranno pressoché devastanti, come la storia ci ha già ben insegnato in passato. La filosofa tedesca Hannah Arendt, affermava che l’obbiettivo di una dittatura totalitaria non è solo quello di ottenere l’obbedienza assoluta dei cittadini privandoli di ogni più minima libertà, ma quello di conquistare la loro anima convertendoli ad una sorta di credo totalitario. Tale credo totalitario diviene una nuova forma di “religione laica”, di cui tutti i cittadini devono essere credenti fedeli, pena la morte. Il suddito ideale del regime totalitario non è quindi il nazista convinto oppure il comunista convinto, ma la persona per la quale non c’è più differenza tra realtà e finzione, tra il vero e il falso; in questo modo la dittatura (che ricordiamo può anche essere travestita da libertà o democrazia) può costruire il cosiddetto “burattino su misura”, suddito ideale di un qualsiasi sistema totalitario. È in questo modo che la dittatura si pone l’obbiettivo di cambiare la realtà che viene percepita nella mente umana, ma non in quella individuale del singolo membro, bensì in quella collettiva della società, che viene così plasmata e nutrita dalla dittatura stessa, unica figura che riesce a discernere il reale. Tale condizione si può facilmente attuare a seguito di una perenne e instancabile operazione di riscrittura del passato, di manipolazione di indicatori economici e pagine di quotidiano. Occorre riflettere e domandarsi se, in una società in cui tutti siamo controllati (grazie ai registri delle nostre ricerche internet, i social e i rilevatori di posizione degli smartphone), dove l’informazione viene facilmente manipolata (tramite fake news e notizie contrastanti diffuse da notiziari e quotidiani considerati “accreditati” e degni di fiducia), e in un mondo in cui la cultura, le facoltà di ragionamento e il libero pensiero vengono scoraggiate (attraverso la promozione di programmi d’intrattenimento dal basso contenuto estetico/culturale) non sia già in atto il pericolo di una futura dittatura mondiale. A noi la risposta…